"...le musiche e i testi di Robert Wyatt raccontate in due ore di concerto volavano docili e spettrali nell’etere di Roccella creando talvolta atmosfere serafiche, dantesche o da fiaba d’altri tempi. Bravi tutti!"Jazz it
"Soupsongs è, se così si può dire, il travelling show con il quale la trombonista inglese Annie Whithehead fa viaggiare Robert attraverso le sue canzoni.Un altro piccolo grande miracolo che tiene questa musica e quest'uomo nel presente continuo." Diario
"...it’s great to hear a real band doing my stuff...Thanks beyond words Annie, you’ve made an old man very happy." Robert Wyatt
I cannot know what I would be if I were not me - tratto da Free will and Testament, una delle tante bellissime canzoni di Robert Wyatt, che fanno parte di Soupsongs, sono dell’ex leader dei Soft Machine "canzoni-minestra" che riscaldano gli animi, grazie alla trombonista e compositrice Annie Whitehead, ideatrice del progetto presentato in Inghilterra nel 1999 e ripetuto a Milano nella primavera 2001 con gli interventi di Julie Tippetts e Phil Manzanera. Questa versione di Soupsongs è stata ripresa con una formazione lievemente rimaneggiata rispetto all’originaria; sono rimasti la chitarrista Jennifer Maidman, il batterista Liam Genockey e si sono uniti la pianista Janette Mason, il bassista Tim Harries e il sassofonista Mark Lockheart. Per le parti vocali facciamo un passo indietro tornando a come è nata la nuova edizione di Soupsongs.
Questo progetto prende forma dopo una conversazione con Robert Wyatt, nell'autunno 2003, il quale mi mette in contatto con Annie Whitehead e che presento alla cantante Cristina Donà, una delle più belle realtà del rock d’autore italiano; Cristina Donà entra subito in sintonia con Annie e con il gruppo, e la sua voce ben si abbina con il sapore speziato della rossa cantante jazz-soul Sarah Jane Morris. La prima esecuzione di Soupsongs ha luogo al festival di Roccella Jonica il 19 agosto 2004, con grande entusiasmo da parte del pubblico e della critica. Il successo del programma verrà ripetuto nella stessa stagione 2004/05 a Torino, Roma e a Rimini e avrà un sapore più intenso a Ferrara dove l’Ateforum dedicherà a Soupsongs, ad Annie Whitehead e a Robert Wyatt ben due giorni di celebrazioni, con la proiezione del film/documentario Little Red Robin Hood, l’unico documento italiano sulla vita e le opere di Robert Wyatt, ideato e prodotto da Francesco di Loreto e da Carlo Bevilacqua, con gli interventi dal vivo di Riccardo Bertoncelli, di Annie Whitehead e Cristina Donà. Nelle due stagioni successive, Soupsongs ritorna in Italia ai festival di Palermo e Udine e debutta in Germania, grazie ad una speciale partecipazione al Festival Internazionale di Jazz a Francoforte nell'autunno 2008, con la partecipazione di Gilad Atzmon, come special guest di "Soupsongs" con Robert Wyatt presente, evento rarissimo. Nel 2012, Soupsongs torna in Italia, al fesival jazz di Vicenza: il primo concerto senza Harry Beckett, il trombettista storico del gruppo, che non verrà sostituito. Annie Whitehead chiamerà il sassofonista Brian Hopper, fratello di Hugh Hopper (ex Soft Machine).
Soupsongs non è una semplice rilettura della musica di uno dei più coraggiosi artisti inglesi: rappresenta uno dei più riusciti incontri tra musicalità differenti, nel segno della grande sensibilità del Wyatt compositore.
Cristina Donà rappresenta una delle voci più importanti del panorama musicale italiano ed il suo appeal internazionale nel 2004 la vede protagonista nel mondo, con l’uscita del suo primo album in inglese, intitolato Cristina Donà, pubblicato in Italia dalla Mescal e nel resto del mondo dalla Rykodisc International. Tregua segna il suo album d’esordio nel 1997, ottenendo una serie di riconoscimenti stupefacenti: Targa Tenco per il miglior debutto, Max Generation, e anche l’imprimatur di Robert Wyatt che sull’influente rivista Mojo la vota tra i suoi dischi preferiti dello stesso anno. Cristina Donà viene notata in Inghilterra anche dal prestigioso critico, radio-giornalista e produttore Charlie Gillett che introduce il disco alla BBC Radio. Il suo secondo album, Nido, nel 1999 vede diverse collaborazioni importanti (Mauro Pagani, Morgan, Manuel Agnelli degli Afterhours) e il grande uomo magico, Robert Wyatt che decide di intervenire in una della canzoni più amate da Cristina Donà, Goccia.
Dopo aver ricevuto un altro riconoscimento come la Targa SiaE per migliore emergente al Club Tenco, arriva nel 2001 l’invito di Robert Wyatt al Meltdown Festival a Londra, dove viene notata dal produttore Davey Ray Moor che diventerà nel 2003 il produttore del disco Dove sei Tu. La versione inglese di questo album, Cristina Donà riceve grandi reazioni dei media: Mojo lo premia con 4 stelle, Uncut come una rivelazione, Billboard Europe come un prodotto finalmente originale dall’Italia e altre ancora da Downbeat, e dal Sunday Times. L’uscita dell’album è seguita da due tours europei (Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Belgio) importanti apparizioni radiofoniche internationali come l’invito a BBC London Live da Robert Elms e il concerto registrato per Women in Emotion di Radio Bremen, e la partecipazione al Festival Polar Spectacle in Norvegia. Ospite fissa del tour Soupsongs di Annie Whitehead Group, Cristina Donà ha pubblicato per l'etichetta EMI, tre album: La quinta stagione Piccola Faccia e Torno a casa a piedi.
"...Donà is subtle, sensitive singer-songwriter...a mistress of gentle melancholy and naggingly memorable tunes."Mojo
http://www.youtube.com/watch?v=Jw7ZAeA9R5M
|